Vestiti mamma e figlia: ogni giorno come se fosse Carnevale
Dopo due maschietti, finalmente, si è realizzato il desiderio di avere una bambina. Carmela è la mia terza figlia, nata nell’estate del 2019, a seguito di una gravidanza intensa: nove mesi di contrasti ormonali, stanchezza fisica e – al contempo – la bellezza di essere simili. Non dimenticherò mai il giorno della nascita, quando guardandola negli occhi iniziai a pensare a tutto quello che un domani sarà, a partire dai cambiamenti fisici a quelli che una donna – a differenza degli uomini – è destinata a portare avanti. L’arrivo della piccola Carmela mi ha un po’ cambiata, soprattutto dal punto di vista emotivo. Nonostante le mie prime due gravidanze ed esperienze, lei ha rappresentato per me un inizio di forti ispirazioni. Avere una figlia femmina è come guardarsi allo specchio, e scoprire difetti e pregi messi insieme. Il nostro primo incontro fu, principalmente, guidato dalla comprensione. “Sarò in grado di farti diventare una donna e, un giorno, guidarti come mamma?”, queste le mie prime parole.
Sono circa due anni e mezzo di puro divertimento e – anche se molto piccolina – le mie paure pian piano già stanno svanendo. Vi chiederete il motivo, ma è semplice perchè lei mi sorprende ogni giorno – già dal mattino, prima di andare a scuola. Carmela è il mio alter ego, la sua vanità e solarità rispondono ai dubbi di quell’estate di circa tre anni fa. Mi sorprende vederla così entusiasta, in ogni ambito, e la sua capacità di essere spontanea mi rassicura sul futuro.
Lei è una fonte di ispirazione, ed è grazie a lei che realizzo vestiti “mamma e figlia” . Cucire e creare divengono subito un gioco e mai un obbligo, dalla scelta dei colori alla libertà di esprimersi. Mi sorprende che nella sua tenera età riesca ad essere già intraprendente e, spero, sia il primo passo verso la realizzazione della sua felicità. Con mia figlia posso dire con fierezza – specie per il mio lavoro – che è tutti i giorni Carnevale: scambio di abiti, acconciature, accessori e l’incessante voglia di imitarmi. L’arrivo di questa festività, solitamente, scatena in ogni genitore la fantasia…ma per me lo è sempre. Quando indossiamo abiti uguali osservo la sua contentezza e, addirittura, a volte incarna la figura di una cliente che esplicita richieste del tipo: “Mamma voglio il vestito rosso, proprio uguale a te!”.
Essere complici è per me segno di unicità e legame profondo, che rompe gli schemi della società e in particolare modo rappresenta l’arte di essere. Dall’altra parte mi auguro un mondo letteralmente libero, dai pregiudizi e dalle catene che opprimono la propria personalità. Certo, essere genitori è un “ruolo” complicato ma non ho mai pensato di soffocare la libertà di espressione ai mie figli. Carnevale potrebbe essere l’occasione di esprimere le proprie fantasie. Al di là della festività in se, dunque, il mio messaggio parte dalla concezione di libertà esplosiva, che nel lungo percorso della vita sboccia nell’autostima.
“Non abbiate paura di opprimere la fantasie dei più piccoli, non abbiate timore di sperimentare la diversità. Andate alla ricerca dei colori, tagliate i pensieri scadenti e cucite i vostri sogni su tessuti di qualità. Dal canto delle mie esperienze ho asserito che dalle stoffe meno apprezzate possono nascere cose autentiche.”
Comments (1)
cuore di mamma